Villa Monti

Bologna, via Siepelunga 59

Fra le tante residenze di campagna sorte, a Bologna, fuori porta Santo Stefano, in località detta Belpoggio, è anche quella commissionata nel 1805 ad Angelo Venturoli da Giacomo Monti. Egli fu chiamato in questo caso – come in molti altri – ad intervenire su un edificio preesiste ammodernandolo nel tentativo di renderlo maggiormente rispondente alle nuove esigenze del decoro e del vivere.

L’architetto adatta il consueto lessico neopalladiano, all’epoca prediletto dalla committenza locale, alle dimensioni contenute della residenza Monti. Ricorrente nel suo catalogo è l’adozione di un frontone bidimensionale ionico timpanato appena emergente, applicato sulla porzione mediana della facciata ad incorniciare i tre assi centrali dello stesso. Inedito è tuttavia il risultato, che si contraddistingue per il grande equilibrio della composizione e l’eleganza delle decorazioni, presentando alcune migliorie rispetto a quanto documentato in sede grafica dai disegni superstiti fra le carte dell’architetto, oggi alla Fondazione Collegio Artistico Venturoli di Bologna.

( S. Medde)

Villa Monti (Foto Lucio Rossi - Foto RCR Parma)
A. Venturoli, Progetto per la facciata principale di villa Mòdoni a Medicina, Fondazione Collegio artistico Venturoli, Archivio Venturoli, Album 1, p. 184

Bibliografia

A. Bolognini Amorini, Elogio di Angelo Venturoli, architetto bolognese, Bologna 1827, II, pp. 21-22

M.L. Boriani, Gli spazi verdi nell'opera di Angelo Venturoli, "Strenna storica bolognese", XLVII, 1997, PP. 119-144

G. Cuppini, A.M. Matteucci, Ville del Bolognese, Bologna 1969, p. 352

Nel segno di Palladio. Angelo Venturoli e l’architettura di villa nel Bolognese tra Sette e Ottocento, a cura di A.M. Matteucci e F. Ceccarelli con la collaborazione di S. Medde, Bologna 2008, pp. 180-181 (scheda di E. Landi) e passim