Villa Marescalchi

Bologna, via dell’Osservanza 27

La villa ubicata sul colle bolognese dell’Osservanza è la più importante delle due residenze suburbane (la seconda è quella di Tizzano) su cui in età neoclassica Ferdinando Marescalchi, erudito personaggio che ricoprì ruoli di grande rilievo presso l’amministrazione napoleonica, concentrò le proprie attenzioni. Il cantiere, che sappiamo essere entrato nella sua fase conclusiva nel 1798, venne chiuso, per quanto riguarda gli esterni, nel 1804, mentre i lavori interni risultavano ancora incompiuti nel 1816, all’epoca della morte del committente.

I documenti registrano la presenza dell’architetto Giovanni Battista Martinetti in qualità di direttore dei lavori, ma non è improbabile che egli abbia avuto anche responsabilità progettuali; era infatti l’architetto di fiducia del Marescalchi, per il quale nello stesso periodo lavorò anche alla ristrutturazione del palazzo cittadino.

Villa Marescalchi - facciata posteriore (Foto di Francesco Ceccarelli)

Quello che è certo è che Martinetti conferì la sua prima sistemazione al giardino all’inglese della villa di Mezzaratta secondo i disegni che gli erano stati commissionati nel 1807 con l’esplicito desiderio, fra l’altro, che frammenti d’architettura fossero inseriti nel verde secondo il gusto rovinistico pre romantico dell’epoca. Ulteriori interventi sulla parte verde del complesso verranno apportati fra il 1811 e il 1813 grazie alle indicazioni di Giosuè Scannagatta, professore di botanica all’Università di Bologna, al quale si affiancò anche l’erudito Giuseppe Guidicini, e grazie all’intraprendenza dello stesso committente, che inviava dalla Francia preziose piante e sementi per le ville di Mezzaratta e di Tizzano. Nel 1813 il parco venne arricchito di un tempietto oggi perduto, successivamente decorato dal pittore Antonio Basoli, attivo anche negli interni della villa, e una serie di sculture ornamentali commissionate allo scultore Giacomo De Maria.

(S. Medde)

Facciata anteriore(Foto di Francesco Ceccarelli)
Vista dal giardino(Foto di Francesco Ceccarelli)

Bibliografia

G. Cuppini, A.M. Matteucci, Ville del Bolognese, Bologna 1969, p.350

Nel segno di Palladio. Angelo Venturoli e l’architettura di villa nel Bolognese tra Sette e Ottocento, a cura di A.M. Matteucci e F. Ceccarelli con la collaborazione di S. Medde, Bologna 2008, pp. 232-237 (scheda di A. Serantoni) e passim