Villa Zambeccari

ad Anzola

Via Persiceto 40, San Giacomo al Martignone - Anzola dell’Emilia

La ristrutturazione della villa del marchese Camillo Zambeccari al Martignone, nel territorio di Anzola, costituisce uno degli interventi più articolati e ambiziosi del catalogo venturoliano, solo parzialmente messo in opera.

I rapporti tra architetto e committente risalivano al 1803, ma solo nel 1808 la vicenda entra nel vivo con le fasi progettuali attuative e l’apertura del cantiere, finalizzato a ristrutturare, ampliare e rendere più funzionale un edificio destinato alla villeggiatura del proprietario e della sua famiglia ma anche alle molte attività della produzione agricola. Molte delle funzioni ospitate all’interno dell’edificio sono documentate nelle piante quotate realizzate dall’architetto – attualmente conservate presso la Fondazione Collegio Artistico Venturoli – nelle quali è indicata la destinazione di ciascun ambiente.

Lontana dall’esistente è la facciata proposta da Venturoli nei suoi progetti; gli assi mediani, arretrati rispetto al resto della fabbrica, sono nobilitati dalla sovrapposizione del consueto pronao corinzio elevato su un’alta base bugnata ed enfatizzati dall’applicazione di una nobile scalinata ornata di statue. È ancora da capire se, rimasta irrealizzata l’ambiziosa idea venturoliana forse a causa di sopraggiunti problemi economici, la facciata attuale sia frutto della parziale attuazione di una seconda e più modesta proposta dell’architetto oppure se questi sia stato chiamato a dare dignità al prospetto precedente. A tutt’oggi esso presenta infatti tratti assai semplici e, sotto alcuni punti vista, poco omogenei, frutto di un cantiere interrotto troppo presto o di manomissioni successive.

Villa Zambeccari ad Anzola - Esterno (Foto di Francesco Ceccarelli)
Scorcio sulla facciata(Foto di Francesco Ceccarelli)
L'ingresso della cappella (Foto di Francesco Ceccarelli)
Scorcio verso la cappella(Foto di Francesco Ceccarelli)

Di grande interesse, sul retro, è la soluzione porticata che affaccia l’ala sinistra della fabbrica ad U sulla corte interna disimpegnando verso l’esterno l’infilata degli ambienti interni al livello del piano terra e del primo piano. Su una base scandita da pilastri bugnati a coronamento rettilineo è posta una teoria di colonne doriche trabeate, che rispetto al disegno venturoliano superstite sembrano essere state messe in opera secondo una diversa concezione metrico proporzionale che ne tempera l’inflessione monumentale in chiave domestica.

Un problema su cui è necessario condurre ulteriori accertamenti è quello relativo alla paternità della bella cappella annessa al complesso del Martignone. Riferita da alcuni allo stesso Venturoli sarebbe invece opera, secondo quanto riferiscono alcune fonti, degli architetti Giuseppe Antonio Ambrosi e del figlio Camillo, attivi in ambito bolognese nel corso del Settecento.

(S.Medde)

Interno(Foto di Francesco Ceccarelli)
Veduta del lato della corte(Foto di Francesco Ceccarelli)
A. Venturoli, Progetto per la facciata del palazzo Zambeccari al Martignone , Fondazione collegio artistico Venturoli, Bologna, Archivio Venturoli, Album 1, p. 193
A. Venturoli, Facciata del palazzo Zambeccari al Martignone , Fondazione collegio artistico Venturoli, Bologna, Archivio Venturoli, Perizie, cart. Z, fasc. 8

Bibliografia

G. Cuppini, A.M. Matteucci, Ville del Bolognese, Bologna 1969, pp. 368-369

Nel segno di Palladio. Angelo Venturoli e l’architettura di villa nel Bolognese tra Sette e Ottocento, a cura di A.M. Matteucci e F. Ceccarelli con la collaborazione di S. Medde, Bologna 2008, pp. 186-190 (scheda di S. Medde) e passim

A. Tavoni, N. Cabassi, Villa Zambeccari, in Materiali, metodi e concezioni spaziali degli edifici nelle campagne dell'Emilia: Angelo Venturoli, i disegni di villa, a cura di A.M. Matteucci, Università di Bologna, s.d., pp. 100-102