Villa Malvezzi

Budrio, Vedrana, via Bacchiere 3

l complesso delle ville Malvezzi di Bagnarola di Budrio costituisce uno degli insediamenti di maggiore interesse e importanza della campagna emiliana. Il primo nucleo risale agli inizi del terzo decennio del Seicento, quando il marchese Aurelio, comperato un possedimento della famiglia Cospi, promosse la ristrutturazione e l’ampliamento del casino di caccia cinquecentesco che vi era collocato. Comunemente noto come ‘palazzo Vecchio’, l’edificio è ancora esistente seppure in cattive condizioni di conservazione.

Una fase successiva della storia del complesso è quella d’inizio Settecento. Nel 1718 i fratelli Aurelio, Floriano e Matteo Malvezzi commissionarono infatti quello che è noto come ‘palazzo Nuovo’ o ‘Il Floriano’ al perito architetto Gregorio Monari. Sebbene non siano ancora completamente chiari i termini del suo coinvolgimento, anche l’architetto Alfonso Torreggiani intervenne fin dalle battute iniziali nella vicenda; a lui è tradizionalmente riferita la paternità dell’imponente edificio.

Villa Malvezzi - Facciata(Foto di Francesco Ceccarelli)

Costituita, a settentrione, da un vasto corpo di fabbrica a ferro di cavallo che costituisce il suo prospetto principale, la villa principesca presentava incompiuta la facciata meridionale, che guarda verso il parco, ancora agli inizi dell’Ottocento. La definizione di questo ampio fronte, lungo quasi cento metri, venne affidata dal marchese Antonio Malvezzi Campeggi all’architetto Angelo Venturoli, i cui disegni, frutto di sopralluoghi realizzati fin dal 1804, datano al 1812. Sebbene si tratti di una sorta di ristrutturazione, quello messo a punto a Bagnarola costituisce uno dei progetti di maggiore ambizione fra quanti furono realizzati dall’architetto per edifici di campagna, l’unico a trovare piena realizzazione.

Venturoli seppe risolvere brillantemente i vincoli posti dalle preesistenze all’interno di una cornice architettonica fortemente scenografica e coerentemente improntata ai nuovi canoni classicisti. È tipica dell’architetto la capacità di conferire il massimo rilievo al nucleo centrale dell’edificio grazie alla realizzazione di un pronao aderente alla muratura, qui octastilo, corinzio e timpanato nei tre assi mediani. Posta su un’alta base, la facciata è traforata al centro da un passaggio carrabile che la congiunge al fronte principale ed è impreziosita da un articolato scalone doppio popolato di sculture. Quest’ultimo – ricostruito sulla base di quello edificato nel corso del Settecento – fornisce accesso non solo agli ambienti di rappresentanza del piano nobile ma anche all’ampia terrazza che corre lungo tutto il prospetto fino alle originali torrette laterali che, poste per angolo, sono gli elementi forti che chiudono lo sviluppo della facciata.

Non è noto se l’architetto abbia partecipato alla progettazione del parco. Rimangono tuttavia i disegni che realizzò per la serra e annesso coffeaus che vi fu effettivamente realizzato; ancora conservato, pur in cattive condizioni, l’edificio è improntato ai caratteri eclettici dell’architettura cinese, costituendo per questo un esempio pressoché unico nella campagna emiliana.

( S. Medde)

A. Venturoli, Studio per il prospetto meridionale di villa Malvezzi Campeggi, Fondazione Collegio artistico Venturoli, Archivio Venturoli, Perizie, cart M, fasc. 80
A. Venturoli, Rilievo del primo piano di villa Malvezzi Campeggi, Fondazione Collegio artistico Venturoli, Archivio Venturoli, Perizie, cart M, fasc. 80
Venturoli, Progetto per il prospetto meridionale di villa Malvezzi Campeggi, Fondazione Collegio artistico Venturoli, Archivio Venturoli, Perizie, cart M, fasc.80
A. Venturoli, Progetto e pianta della serra con coffeehouse di villa Malvezzi Campeggi, Fondazione Collegio artistico Venturoli, Archivio Venturoli, Album 1, p. 211

Bibliografia

A. Bolognini Amorini, Elogio di Angelo Venturoli, architetto bolognese, Bologna 182, II, p. 29

M. Cavicchi, Spazi verdi da abitare: episodi di vita in villa dei Malvezzi Campeggi a Bagnarola di Budrio, "Arte lombarda", n.s., 141, 2, 2004, pp. 131-140

G. Cuppini, A.M. Matteucci, Ville del Bolognese, Bologna 1969, pp. 64-70, 349

M. Malvezzi Campeggi, Nascita ed evoluzione settecentesca del Borgo Nuovo di Bagnarola; i risultati degli ultimi studi, "Strenna storica bolognese", LVII, 2007, pp. 261-279

Nel segno di Palladio. Angelo Venturoli e l’architettura di villa nel Bolognese tra Sette e Ottocento, a cura di A.M. Matteucci e F. Ceccarelli con la collaborazione di S. Medde, Bologna 2008, pp. 196-304 (scheda di M.Forlai) e passim

Pagina creata Lunedì 03 Dicembre 2012 at 11:26 am.