La Giovannina

S. Matteo della Decima -San Giovanni in Persiceto

L’edificio fu costruito nel 1504 da Giovanni II Bentivoglio sul terreno donatogli dalla comunità di San Giovanni in Persiceto come ricompensa per la sua opera di bonifica in quei luoghi. Nel Sedicesimo secolo appartennea Giovanni Pepoli, giustiziato da Sisto V nel 1585. Nel 1617 passò agli Aldrovandi, grazie al matrimonio di Filippo con Isabella Pepoli. Appartenne poi ad altri privati: i Caprara, i Cavriani di Mantova, che la restaurarono a metà dell’Ottocento, la contessa Maria Maiocchi Plattis, i Calari che la ristrutturarono alla fine dello stesso secolo sotto la direzione dell'ing. Giuseppe Ceri.

La Giovannina - Vista dall'esterno (Foto di Anna Maria Matteucci)

Attualmente la villa ha l’aspetto di un castello quadrato con torri angolari e facciata timpanata al centro.

Al primo piano, sei stanze sono decorate da fregi, per alcuni dei quali è stato fatto il nome del Guercino, e cherisultano avvicinabili in parte a quelli di Casa Pannini a Cento (1617), soprattutto il fregio con cavalli della prima stanza, che ha utilizzato verosimilmente le stampe di Antonio Tempesti, specializzato in cataloghi di animali. Nella seconda stanza troviamo tredici episodi della storia di Clorinda, tratti dalla Gerusalemme liberata, intervallati da busti a monocromo privi tuttavia di qualsiasi intenzione anticheggiante. Sul camino si trova la copia del dipinto di Venere e Amore attribuito a Guercino da Malvasia nel 1632 e in seguito trasportato all'Accademia di San Luca. La terza stanza reca un fregio a putti ispirato a quello affrscato da Nicolò dell'Abate in Palazzo Poggi, accentuandone tuttavia i caratteri quadraturistici. Nella quarta stanza si trova un fragio con dodici paesaggi, mantre nella quinta sono raffigurati episodi dell'Orlando furioso. Nella sesta stanza, infine, si trovano dodici episodi tratti dal Pastor Fido, spesso eccessivamente semplificati dal punto di vista compositivo.

Proprietà privata, la villa è concessa in gestione a una società di catering.

Maria Teresa Sambin De Norcen

La villa durante i restauri del 2014(Foto di Maria Teresa Sambin)
Vista sugli annessi (Foto di Maria Teresa Sambin)
Vista dalla strada(Foto di Maria Teresa Sambin)
Egnazio Danti, Le Tombe del C. Ermesso Bentivoglio, ms. Gozzadini 171, © Bologna, Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio.

Bibliografia

G. Cuppini, A.M. Matteucci, Ville del Bolognese, Bologna 1969

M. Fanti, Le "Tombe": una dimenticata dimora di Giovanni II Bentivoglio, "Strenna storica bolognese, XVII, 1967"

C. Ghirardacci, Historia di Bologna, Bologna 1933, III, p. 257

Muzzi, Annali della città di Bologna, Bologna 1843, V, p. 180

Ville, castelli e chiese bolognesi da un libro di disegni del Cinquecento , a cura di M. Fanti, Sala Bolognese, 1996